Sembrava una domenica normale, alla Bombonera, di quelle che si vivevano qualche anno fa, prima del covid. C’erano tutti o quasi. Anzi, c’erano tutti, anche chi non c’è più. La forza del ricordo è pari alla profondità del vuoto che una perdita lascia, soprattutto quando improvvisa e prematura.
“Lo abbiamo ricordato bene”.
Lo abbiamo pensato tutti ed è veramente così. Ieri alla Bombonera, il Palazzetto di Impruneta, chi c’era sicuramente e non sarebbe mai mancato era Filippo Gabriele, Pippo o Cili per gli amici, tifoso del basket imprunetino e tra i fondatori della “GAP50023”. Ovunque sarà, avrà cantato a squarciagola e infamato gli avversari aggrappato alla balaustra, come faceva di solito quand’era al paesello e la domenica giocavano Cocco e compagni.
“E Pippo vive con noi”, hanno cantato a partita conclusa gli amici di sempre di Filippo, scomparso tragicamente in un incidente stradale lo scorso 9 febbraio, a 33 anni. Tutti abbracciati, la voce forte ma rotta, le mani verso l’alto, il fratello gemello Marco Gabriele al centro, avvolto dall’affetto della Gap50023. Momenti fortissimi che rappresentano Impruneta e il suo essere comunità, il suo raccogliersi nei momenti del bisogno, la sua capacità di unirsi nel dolore.
Ieri, al Palazzetto, la partita era soltanto uno sfondo.
Alle 18:30 il quintetto titolare, i panchinari, gli spettatori si sono fermati per un minuto dove il silenzio dei presenti si accompagnava alle note di “Vivir mi vida” di Marc Anthony, canzone preferita di Pippo ed essenza del suo vivere gli anni più belli, quelli della gioventù. Dal baseball alla professione da barman, dal surf alla passione per i giochi da sputafuoco.
60 secondi di raccoglimento, ognuno con i suoi pensieri in testa, con le lacrime o col sorriso, pietrificati o tenendo il ritmo con un leggero movimento del corpo. Poi, il fischio arbitrale. Cocco e la squadra si sono avvicinati agli spalti, hanno abbracciato i genitori di Filippo, presenti per l’occasione e il fratello Marco, donando loro piccoli ma significativi pensieri dedicati a Cili: una rosa blu, il colore del rione Sante Marie, una maglia del basket Impruneta personalizzata, una lettera a nome della squadra e un’altra a nome del capitan Cocco che, quando arrivò a Impruneta, conobbe per primi proprio Marco e Filippo, coinvolgendoli nel tifo. Infine alcune foto di Pippo, una in particolare, scattata da noi: la squadra raccolta nell’abbraccio della curva dove, in prima fila, c’era proprio lui.
“Giocare è stato difficilissimo, abbiamo dato tutto per lui”.
In questi casi o non si riesce a giocare perché stravolti emotivamente o si scende in campo e si gioca di nervi, incazzati col destino e col mondo, trovando energie inesistenti. Così è stato.
Il Basket Impruneta ha trovato punti e leadership dai suoi giocatori più esperti: Cocco (16), Ranauro (18), Fez (10) ed ha preso il sopravvento dopo un primo quarto concluso sotto, 13-14. Poi i bianco-verdi hanno allungato la difesa e stretto le maglie, trovando punti sotto canestro e mettendo distanza tra sé e Colle nel terzo quarto, vincendo senza troppi patemi d’animo. 56-44 al suono della sirena che ha sancito la fine della partita ma non della commemorazione: la Gap non ha smesso di cantare, né di ricordare Pippo sollevando nuovamente uno striscione che diceva così
“Il tempo che passa smorzerà il dolore…ma se avrai bisogno di lui, la sua stella ti guiderà per sempre.
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