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Elezioni comunali

“In balia del covid”: folla in Centro (polemiche), negozi in crisi, zona gialla…”a ore”






Domenica 13 Dicembre.
La prima domenica – dall’entrata in vigore del DPCM del 3 Novembre e dall’ingresso della Toscana in zona arancione a metà dello stesso mese –  di “shopping” consentito e apertura dei negozi, per di più a ridosso del Natale.

Austero ma pur sempre Natale.
Con regali annessi, a patto che il portafoglio lo permetta.
Il tutto, nel vortice confuso di una pandemia che si alleggerisce ma resta, crea divisioni e scompigli, polemiche e (non) salti di colore contestati.

Nel frattempo, il centro di Firenze, questa domenica 13 dicembre appena trascorsa, si è affollato di persone: del resto, i negozi sono tornati aperti sperando di accogliere la clientela e le FAQ sulla Zona Arancione hanno affermato il permesso di recarsi in un altro Comune per acquistare ciò che non si trova nel proprio. Obbligo della mascherina sempre e di non creare assembramenti.

Raggiungere il centro città, dunque, è legale.
In un periodo dove mancano quasi totalmente altri passatempi (sport dilettantistico, possibilità di andare allo stadio, ristorazione chiusa, eventi) è giustificabile.
Sotto Natale è prassi.

In un attimo sono scattate polemiche in conseguenza ad immagini che, prospettiva o meno (ricordate la foto sui Navigli e la “bagarre” sulla prospettiva della foto?), immortalano un centro fiorentino affollato. 
Articoli di giornali intitolanti “Così non va”. 
Sindaci che postavano al grido di “Non ci siamo capiti”. 

E pensate se eravamo in zona gialla, altro motivo di contesa e grandi critiche rivolte al Presidente Eugenio Giani per non aver alzato la voce contro una Toscana ancora arancione. “Se questo è l’arancione, il giallo cosa sarà?”, domanda al vaglio dei piani alti in virtù di domenica prossima, primo giorno (quasi) certo di misure meno stringenti.

Intanto Giani, nella giornata di ieri, annunciava: “Manca poco, giorni o forse ore, per diventare zona gialla. Certo rimane l’amarezza per la palese disparità di trattamento con altre regioni”.
Pronostici che sanno un pò di “verba volant”, di commenti da bar sport: “Io dico…du ore”. Giorni o ore?

“La situazione delle nostre attività commerciali e del turismo, tutte, nessuna esclusa, è tragica”, ribadisce ancora Giani, dicendo chiaramente il vero, mentre il centro città si riempie di cittadini potenziali acquirenti e la protesta divampa. Siamo per sostenere i nostri esercenti ma per non incentivare il riversarsi della folla nelle strade dei negozi? Due volontà che non collimano considerando che il 90% delle persone può concentrarsi sullo “svago” dello shopping nei medesimi giorni, ovvero due, coincidenti con il weekend.

Dove sta la verità (ammesso esista)? Dove risiede il “giusto”? Dove è la via di fuga da questo labirinto subdolo?

Nel caos generale e generato, queste fotografie indignano tutti: fanno “incazzare” i cittadini giustamente ligi alle norme vigenti, i ristoratori costretti ancora alla serranda abbassata (e che oggi hanno manifestato), i titolari di palestre e realtà sportive, gli stessi sportivi, i cittadini del “ma il buon senso?”, i cittadini del “ci avete stufato col vostro perbenismo”. 

Voi cosa ne pensate?

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