Attivati nel Comune di Impruneta i cosiddetti PUC – Progetti Utili alla Collettività che coinvolgono i beneficiari del Reddito del Cittadinanza in un progetto che li impegna in almeno 8 ore settimanali obbligatorie, aumentabili su base volontaria fino a 16 ore.
Secondo comune della zona Sud Est a progettare i PUC, il Comune di Impruneta ha già inserito due persone nel percorso “INSIEME PER UN AMBIENTE MIGLIORE” che prevede attività di mantenimento della pulizia nelle strade e negli spazi verdi di Tavarnuzze, spazzamento marciapiedi e raccolta foglie e rifiuti come carte, sigarette, ecc. L’obiettivo è di utilizzare le risorse disponibili per il mantenimento del decoro cittadino e la cura dell’ambiente che ci circonda, fornendo le attrezzature idonee, in uno spirito di partecipazione e appartenenza alla comunità e per il mantenimento del bene comune
È previsto il coinvolgimento complessivo di 4 persone, di cui 2 provenienti dal percorso di inclusione sociale e 2 provenienti dal Centro per l’Impiego.
Inoltre, anche ulteriori beneficiari, che non sarebbero obbligati a prestare servizio, sono comunque inclusi nei percorsi, concordati con i servizi sociali, e si possono inserire nello svolgimento dei PUC.
I PUC sono concepiti per essere svolti nel proprio comune di residenza e rappresentano un’occasione di inclusione e crescita sia per i beneficiari, perché i progetti vengono strutturati in coerenza con le proprie competenze professionali e con quelle acquisite in altri contesti, sia per la collettività, perché i PUC vengono individuati a partire dai bisogni e dalle esigenze della comunità locale e devono intendersi come complementari, a supporto e integrazione rispetto alle attività ordinarie svolte dal Comune.
Da questo punto di vista, non sono in alcun modo assimilabili ad attività di lavoro subordinato o parasubordinato o autonomo, trattandosi di attività contemplate nello specifico del Patto per il Lavoro o del Patto per l’Inclusione Sociale che il beneficiario del Reddito di cittadinanza è tenuto a prestare, e che, pertanto, non danno luogo ad alcun ulteriore beneficio.
Dichiara Laura Cioni, assessore sia ai servizi sociali sia alla cura dei beni comuni:
“Questo vuol essere solo un inizio, molto semplice è vero, ma che porrà una base di partenza che ci porterà ad ampliare questi progetti per offrire più ampi spazi d’intervento, anche magari più specifici, e in futuro alla possibile apertura alle associazioni del territorio.
Per l’aiuto avuto nel bisogno, si prevede che alcune categorie di soggetti restituiscano alla comunità quanto hanno da essa ricevuto, sotto forma di contributo in favore del bene comune. È sicuramente un concetto più che giusto e corretto, soprattutto perché consente un recupero di queste persone nell’inserimento come parte della comunità e alimenta in loro quegli strumenti capaci di accompagnarli ad una vita indipendente e autonoma. Ben venga dunque l’attivazione di questo progetto ed auguro sia alle persone che lo svolgeranno sia al nostro paese di avere dei ritorni positivi, anche solo per il fatto che, nel loro piccolo, queste persone contribuiranno a rendere la vita di tutti un tantino più bella.”