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Greve in Chianti, giornale triestino critica la scelta dell’amministrazione in merito alle vittime di mano fascista

Greve in Chianti – il PRIMORSKI DNEVNIK, giornale locale triestino pubblicato in lingua slovena, ha commentato recentemente la decisione del Consiglio Comunale di Greve in Chianti di aderire ad una mozione di Fratelli d’Italia per ricordare Norma Cossetto, e di respingere l’emendamento di VIVA che chiedeva di ricordare anche le altre vittime di quel periodo storico.

Di seguito la traduzione di una parte dell’articolo di Ivan Fischer:






“Greve in Chianti – Qualche tempo fa abbiamo riferito sul nostro giornale della decisione del Consiglio Comunale di Greve in Chianti di dedicare una targa alla giovane studentessa Norma Cossetto e ricordare l’esodo dalmata e il dramma delle foibe. Il nome di Norma Cossetto è stato proposto dal rappresentante di Fratelli d’Italia ed ha votato a favore anche la maggioranza del Consiglio guidata dal PD. Gli unici che hanno votato contro sono stati i Consiglieri della lista VIVA (che non ha nulla a che fare con Renzi).  Ma perché i loro rappresentanti hanno votato contro? Perché la loro proposta era di votare un emendamento che accomunasse Norma Cossetto a Zora Perello, anche lei arrestata e torturata in Italia e mandata a morire in un lager nazista.

Non varrebbe la pena di ricordare l’iniziativa della destra se i rappresentanti PD di questo Comune toscano  non avessero respinto la proposta di VIVA, etichettandola come revisionista. I Consiglieri di maggioranza hanno sostenuto la mozione della destra (proposta e approvata in diversi Comuni italiani) integrandola col ricordo dell’esodo istriano ed hanno respinto all’unanimità la proposta di allargare il ricordo alle altre vittime del conflitto.

E’ necessario rendere omaggio anche alle migliaia di sloveni e croati vittime nella prima metà del secolo scorso della pulizia etnica e del razzismo italiani, ricordare l’invasione della Jugoslavia nel 1941 da parte delle forze armate italo-tedesche e ungheresi e il martirio della giovane Zora Perello. Gli slavi torturati, deportati o uccisi dagli italiani non sono all’altezza del nostro partecipe ricordo? Oppure anche in questo caso, come ripete qualcuno, vengono prima gli italiani?

Non colpisce che l’iniziativa sia stata della destra e poi fatta propria dal PD ma è sorprendente semmai che il PD abbia rifiutato di rendere omaggio ad un’altra giovane ragazza vittima della guerra: il ricordo di Zora avrebbe potuto sminuire il ricordo di Norma e secondo me il PD ha ceduto alla destra in una visione miope della storia.”






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