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Elezioni comunali

Florentia piange Monsignor Corso Guicciardini






Questa altro non è che una piccola ma grande Storia fiorentina, che narra del Prete fiorentino che siede ora nella rosa dei grandi: Facibeni, La Pira, Cosimo Guicciardini.

Due ” don” e un sindaco immenso del tempo che fu. Doverosamente dedico questo spaccato a questo servo del cielo , capisce in terra di portare giorni immensi. Del resto il respiro di Rifredi, del suo quartiere e delle impronte di coloro che lo hanno animato , noi  “ragazzi della Casina ” lo conosciamo bene.

Qualcuno di noi si è rincontrato per caso” Tu eri …”. Si io ero giovane sotto lo spirito profondo di don Facibeni, chi del monte o di Montughi e chi di Via delle Panche a Firenze. Ci incontravamo o alla “Casina “, luogo creato per noi giovani, o vicino alla Chiesa di Via delle Panche. Devoti alla lettura, al fare, al volontariato, ai libri. Devoti ai bambini orfani.

Poi siamo cresciuti e ciascuno ha preso la sua strada ma quello spirito li rimasto per sempre dentro di noi. Oggi quindi il minimo scrivere uno spaccato per don Corso Guicciardini. Chi lo ha scelto lo ha amato. Anche lui fu scelto a sua volta. Essere scelti risulta una questione importante. Non da tutti. Così don Facibeni scelse nel lontano 1958 don Corso Guicciardini, suo successore presso la Madonnina del Grappa di Firenze. Questo luogo, che oggi vanta la bellezza di 80 anni di Storia,  nacque come Istituto per gli orfani e i ragazzi bisognosi e poi pian piano nel tempo si è sempre più assottigliato  in questo ruolo, non andando però in decadenza,  dedicandosi alla formazione di scuole serali, alla  strutturazione di Case Famiglia o di accoglienza e infine alla diffusione della buona stampa. Esatto. La cultura del buon scrivere.






Solo nel 2006 don Corso entrerà alla guida totale della Madonnina del Grappa di Rifredi, dopo essere stato parroco alla Chiesa di S.Giovanni Evangelista a Empoli. In questo suo cammino , incontra don Vincenzo Russo, cappellano del carcere di Sollicciano. Non sa che la sorte li avrebbe uniti per sempre, anche oltre la morte.

Proprio domani,  sabato 10 novembre, si celebrerà infatti,  sotto l’ ala di amore di don Russo, nella Chiesa di S.Maria del Fiore a Firenze, la Cerimonia funebre di don Corso Guicciardini, morto di Coronavirus a 96 anni, lo stesso giorno in cui 43 anni fa ci ha lasciati Giorgio la Pira.  

Proprio don Russo rilascia alla stampa di ogni luogo la sua esternazione di affetto :  “Un dono averlo incontrato , sono stato fortunato, chiunque lo ha incontrato …”.

Russo si ammala di covid insieme a don Corso Guicciardini, ma quest’ultimo non supera la pandemia. Intanto tutta Firenze lo piange e a chi chiede cosa sia accaduto , il popolo risponde :
” E’ morto il nostro prete fiorentino” .
Don Corso nel 2013 ricevette la massima onorificenza dal Comune di Firenze, che lo ha ricordato siglandolo insieme a La Pira. Don Corso delineerà anni di intensa spiritualità e confronto umano, trascorsi come apostolato a Sollicciano a Firenze, dove i detenuti lo descrivono come :
un autorevole confidente “.

Ad avere rivoluzionato la vita di don Corso, senza dubbio, fu proprio
l’ incontro con il sindaco La Pira o ‘ sindaco santo’
per l’immaginario comune. La Pira gli trasforma infatti l’esistenza, inducendolo al sacerdozio e parlandogli di quelle piccole cose da risolvere che ogni sindaco dovrebbe prendere come una missione, facendo del proprio operato la risoluzione di queste come se fossero grandi.

Da qui l’amore per la gente, per i poveri con il grande concetto di carità: “Et nos credidimus caritati“. Crediamo nell’amore. Egli infatti va perpetuando come siamo nati per fare la carità, intesa come compassione umana e non come pietà.

“I poveri ti rivoluzionano la vita e il mondo interiore, perché ti fanno capire che non sei nulla “.
Don Vincenzo Russo avrà la gioia di guarire, vegliando sul ” Prete fiorentino” fino a che non placa il suo dolore addormentandosi per sempre. Addio servo fedele e buono, veglia come luce immensa su tutta Firenze affinché non scordi mai il bene, disperdendo in Arno il fiore del male. Tu che ora sarai nella rosa della Chiesa fiorentina e dei suoi elevati rappresentati.

” Su l’ Arno luccica l’ astro
d’ argento…”.






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