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Elezioni comunali

Eccellenza al suo top: prova di forza Figline, la Rondinella cade nella ripresa…ma c’è!






ECCELLENZA Girone B – 14ª giornata Anticipo
Figline-Rondinella M. 2-0
FIGLINE 1965: Conti, Arnetoli, Banchelli, Degl Innocenti, Canali, Orpelli, Zellini, Lebrun (56′ El Jallali), Vangi (83′ Sabatini), Sesti (54′ Mannella), Marini A. (88′ Bezziccheri). A disp.: Simoni, Conteduca, Calabretta, Borgogni, Mascia. All.: Tronconi Stefano
RONDINELLA MARZOCCO: Pecorai, Mazzolli, Petri (64′ Caparrini), Maresca (84′ Marchi), Marini F. (64′ Amoddio), Bagnai, Fantechi (76′ Ferrmaca), Antongiovanni, Cragno, Rosi, Giorgelli. A disp.: Bertini, Pisapia, Bora, Cerza, Martorana. All.: Francini Alessandro
ARBITRO: Matteo Laganaro Genova, coad. da Samuele Michele Scellato Prato e Luca Lagana’ Siena
RETI: 50′ Zellini, 67′ Vangi.
NOTE: Ammonito Marini F., Caparrini, Mazzolli. Espulsi l’allenatore della Rondinella Francini per proteste al 76′, Bagnai al 90′ e Mazzolli per doppia ammonizione al 93′. Recupero 2’+4′.






90 minuti che lasciano, ai posteri e agli addetti ai lavori, due verdetti.
Il primo: il Figline è ancora la squadra da battere. 
Il secondo: la Rondinella merita di stare dove sta, ovvero lassù, pur da neopromossa.

Due verità già note prima del fischio d’inizio e rimaste tali attorno alle 16:30 di sabato 3 dicembre, orario di chiusura di un turno d’anticipo bagnato dalla pioggia.

Che match è stato? Non bello ma accattivante. Non da cardiopalma ma ricco di spunti, tecnico-tattici i più, drammaticamente arbitrali altri. Partiamo.

La Rondinella inizia forte e soltanto l’invidiabile colpo di reni di Conti impedisce ad Antongiovanni di esultare dopo una conclusione forte ma centrale. Il biglietto da visita degli ospiti è significativo: “Siamo qui per giocarcela”. A viso aperto, con Maresca ottimo a tutto campo e Rosi in posizione di trequartista a conferire dinamismo totale alle folate offensive. Il Figline, dalla sua, osserva e prende appunti sui movimenti avversari, dunque avanza principalmente sulla fascia sinistra grazie alla gamba di Banchelli: da un suo cross arriva il colpo di testa di Marini, sventato con un grande intervento da Pecorai. 

La prima frazione di gioco si conclude giustamente a reti inviolate con due compagini totalmente equivalenti e una Rondinella da 7,5 in pagella per ordine tattico e preparazione alla gara, mai in sofferenza malgrado le dimensioni XL del campo e l’esperienza di interpreti figlinesi altamente navigati nella categoria.






Esperienza che, però, viene fuori in tutta la sua sostanza nei secondi 45 minuti. Sarà stata la stanchezza dettata dal campo pesante o, più probabilmente, l’aspetto mentale in conseguenza del gol subito ma la Rondinella disciplinata del primo tempo si perde nella ripresa.

Il declino bianco-rosso prende piede nei primissimi minuti dal rientro in campo e si concretizza già al 50°: Pecorai ha appena effettuato un mezzo miracolo su Zellini, spedendo coi piedi un tiro a botta sicura in corner. Dall’angolo, tuttavia, nasce il primo vantaggio: la soluzione è tesa sul primo palo, di nuovo Zellini anticipa tutti e di nuca, in maniera più che fortuita, trova una traiettoria imprendibile per il portiere ospite. 1-0.


La Rondine reagisce ma spara a salve: Cragno non riesce a garantire la profondità – parte forte del suo gioco – mentre Antongiovanni si trova sempre accerchiato dai difensori giallo-blu, controllato a vista. Sono i centrocampisti, allora, a rappresentare un’alternativa: Rosi ci prova, Fantechi avrebbe sul destro una buona potenziale occasione ma non conclude.

Polveri bagnate che Francini, privo di Renna, prova a risolvere con i cambi dalla panchina, invano. Al minuto 67, infatti, è il Figline ad approfittare di un errore in impostazione della Rondine e siglare, con Vangi, un facile 2-0. 

Ci sarebbero ancora 20 minuti più recupero ma la scintilla che servirebbe alla Rondinella non si accende. Venti minuti che, al contrario, diventano testimoni dell’inadeguatezza arbitrale, data da un protagonismo fine a se stesso capace di travalicare un’auspicabile interpretazione del momento. Ciò che accade fa parte del match e va raccontato: Laganaro, sul 2-0 e a partita praticamente conclusa, sente arrivare un’esclamazione offensiva a suo indirizzo dalla zona della panchina bianco-rossa; ferma il gioco, si avvicina a Francini e a muso duro urla: “Chi ha detto “pezzo di merda” va fuori!”. 

Dopo 5-10 secondi di silenzio, estrae il rosso e lo sventola al suo indiziato numero uno: mister Francini, incredulo. Tutto questo mentre la panchina Rondine cercava di spiegare al direttore di gara il mistero della voce infamante: sapete da dove proveniva? Da un tifoso bianco-rosso che, fuori dalla rete ma vicino alla panchina, stava inveendo da decine di minuti contro l’arbitro. 

L’esatto momento nel quale i giocatori ospiti indicano il tifoso all’esterno del rettangolo di gioco, reo di aver offeso l’arbitro

Un rosso gratuito con l’aggravante di innervosire la squadra al momento perdente, far volare qualche pedata non necessaria e compromettere anche il prossimo turno: la Rondinella finisce in 9, rossi opinabili anche per Bagnai e Mazzolli mentre tralasciamo sulla scelta di non estrarre nessun cartellino su un fallo semi-killer di Rosi.

Tra un cartellino e l’altro il big match di giornata finisce così, 2-0.

Il Figline non è la squadra che ti fa brillare gli occhi ma mangia sostanza inzuppata nell’esperienza a colazione e batterla è roba per pochissimi. La Rondinella, ora a -8 (ma una partita in meno), è da ammirare poiché si è presentata al Del Buffa senza parcheggiare il pullman davanti a Pecorai e senza remore ha proposto il suo gioco: ha perso ma non è stata ridimensionata e per l’autostima è un sabato che vale!

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