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Controlli a Firenze: una corsetta sotto casa da…280 euro






Corsa o non corsa, passeggiata o non passeggiata?
Dopo oltre 30 giorni di quarantena e vari DPCM con relative misure restrittive, alcuni interrogativi restano ancora irrisolti e la discrezionalità della “pena” si conferma tra le magagne del periodo. 

A conferma della premessa, vi raccontiamo una vicissitudine occorsa ad un cittadino fiorentino pochi giorni fa, curiosa per la dinamica: il protagonista, di cui conserviamo l’anonimato, maratoneta dilettante, era uscito in abbigliamento sportivo per svolgere attività fisica. 

Convinto di restare entro i limiti di “legge”, attento a non uscire da un raggio approssimativo di 200 metri dalla propria abitazione, il nostro protagonista – un uomo di mezze età – stava ripetendo il medesimo giro sotto casa. Nel quartiere di Campo di Marte. 






Un giro, due giri, sino al terzo, caratterizzati dalla presenza di un posto di blocco dei Carabinieri al quale l’uomo passava tranquillamente davanti, ripetendo per ben tre volte il tragitto. Con in testa lo scritto del DPCM vigente il quale riporta, al punto f) dell’Art 1:

“Non è consentito svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto; è consentito svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione, purchè comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona”.

Attività motoria uguale corretta, nell’idea dell’uomo.
Al terzo passaggio del podista amatoriale, gli agenti (fin lì permissivi) si azionavano nel fermarlo e contestargli la legalità della corsetta.

Esito? 280 euro di multa malgrado la vicinanza accertata dall’abitazione. Gli uomini in divisa, a sostegno della propria ragione, mostravano anche il testo del DPCM affermando che per “Attività motoria” è da intendersi la passeggiata e non la corsetta altrimenti detta jogging.

Esagerato o giusto?
Al di là dell’obiettività, difficile da centrare in tal caso, l’uomo era da solo ed in prossimità della propria residenza. Il Ministero della Salute definisce: “per attività fisica sono da intendersi le attività sportive, ma anche semplici movimenti come camminare, andare in bicicletta, ballare, giocare, fare giardinaggio e lavori domestici, che fanno parte della “attività motoria spontanea”.

L’espressione “attività motoria” è sostanzialmente sinonimo di attività fisica ma, nel caso che vi abbiamo raccontato, gli agenti hanno considerato la corsa come “attività sportiva”.

Addirittura, il sito del governo alla pagina “domande e risposte” inerenti al Covid-19 si fa distinzione tra “passeggiate” ed “attività motoria”, distinzione che sembrerebbe includere nella seconda categoria anche la corsettina non agonistica.

Pensieri a voce alta, sintomatici della mancanza di una linea netta che distingua marcatamente il possibile e l’impossibile: quest’ultimo inteso come una corsa piuttosto cara…da 280 euro!






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