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Commisso senza filtri: dall’infanzia alla Fiorentina, dalla scuola alle frecciate alla Juventus






Commisso senza filtri

Che non sarebbe stata una mattinata come tante gli studenti dell’Istituto Superiore Gobetti – Volta lo immaginavano già prima che il patron della Fiorentina varcasse la porta della palestra.

Sono da poco passate le 8.30 quando riecheggiano le note dell’inno di Narciso Parigi e Rocco Commisso fa il suo trionfale ingresso. I ragazzi sono in visibilio. Terminate le presentazioni di rito ad opera del padrone di casa, il Dirigente scolastico Simone Cavari, del coordinatore dell’indirizzo sportivo del liceo scientifico Alessandro Dei e del sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini, si può dare il via alle ostilità e come un pugile sul ring, Rocco ne ha per tutti…






Un’infanzia difficile

Sono arrivato in America all’età di dodici anni, nel ’62 con le mie sorelle. Mio padre era un prigioniero di guerra. Pur avendo passato la quinta, per fare la prima media ho dovuto ripetere la quinta, perdendo un anno. Questo perchè in America, quando arrivi e non conosci la lingua, lo mandano indietro, per recuperare.

Non sapevo una parola di inglese… “.
Superato brillantemente l’impatto con il Nuovo Mondo, la strada è stata tutta in discesa: “In due mesi mi hanno avanzato di classe… Okey!?”

Scuola e Calcio, un connubio vincente per il giovane Commisso: con la sua scuola a Pittsburgh ha partecipato ai campionati nazionali e in quattro anni non ha mai perso un minuto di gioco, mai un infortunio, mai un espulsione:

Quando giocavo non mi piaceva fare male ai miei avversari però non voglio nemmeno che nessuno faccia male a me, o ai miei giocatori…”. Un attimo di suspance prima del primo destro: “lo stesso concetto che ho fatto questa domenica: se qualcuno mi prende in giro e fa male ai miei giocatori, io difendo i miei giocatori! Ribery lo hanno picchiato, Pezzella lo hanno picchiato, Chiesa lo hanno picchiato. Ci vuole rispetto per la Fiorentina e per Firenze!”






Stadio? Non posso aspettare dieci anni…

Un Commisso senza filtri, dicevamo. Incalzato da alcuni studenti il presidente italoamericano non si è tirato indietro in merito alla questione di un nuovo impianto:

Quando sono arrivato qui a Firenze erano venti anni che si parlava di costruire un nuovo stadio. Ho ascoltato i miei tifosi e la maggioranza di loro ha espresso il desiderio di un nuovo impianto, moderno, confortevole. Non penso che rimarremo al Franchi a Campo di Marte, abbiamo parlato con il sindaco dell’area vicino all’aeroporto, alla Mercafir, ma ci vuole troppo tempo.

Pensavo fossero già pronti per cominciare ma invece non è così. Come ho detto sempre, non ho intenzione di aspettare dieci anni prima di fare qualcosa. Qui a Bagno a Ripoli, ad esmepio, la Fiorentina avrà per la prima volta nella sua storia un bene di proprietà.

Prima oltre alla storia non aveva niente, adesso avrà anche le infrastrutture. Questo centro sportivo sarà per sempre!”

A chiudere alcune battute con altri intrepidi studenti come…
Agli inglesi ricordo sempre che il calcio è stato inventato qui, con il calcio storico” e “Il primo milione nel 2001, quando nessuno di voi era ancora nato”.

Per chi si fosse aspettato una presentazione un po’ più esaustiva in merito al nuovo progetto dell’Istituto Gobetti-Volta relativo al corso di studi in Management Sportivo dovrà farsene una ragione. Rocco e la Fiorentina hanno progressivamente monopolizzato l’incontro, calamitando l’attenzione di ragazzi e giornalisti presenti.

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