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Elezioni comunali

Centro etrusco e medioevale di prestigio, oggi abbandonato: nel borgo di Linari…pronto per il rilancio!

Fotografia a cura di Eleonora Merciai






Dentro il borgo inaccessibile e in parte abbandonato di Linari, nel Comune di Barberino Tavarnelle, in un tour guidato dal Sindaco David Baroncelli, dal Vicesindaco Giacomo Trentanovi e dall’addetto stampa dell’Unione Comunale Chianti Fiorentino Cinzia Dugo. 

Oltre le transenne, sopra la vegetazione cresciuta indisturbata, dentro porte immobili da decenni: ricchezza per gli storici e paradiso per i fotografi. Una piccola “ghost town” che, come ogni paese abbandonato – ma non dimenticato – cela storie di preziosa rarità. 

A raccontarle ai pochi presenti – stampa ed ex abitanti del borgo – è stato, nel pomeriggio di sabato 5 Febbraio, un Cicerone d’eccezione: David Baroncelli, primo sindaco del comune unico Barberino Tavarnelle ed archeologo, gran conoscitore dei trascorsi storici del territorio.

Linari, la cui proprietà si suddivide tra pubblico e privato, è un borgo fortificato il cui toponimo discende dal latino “linearis” con il significato di “limite”, poiché al confine tra i territori di Firenze e Siena. In realtà, come spiegato da Baroncelli, la costituzione di Linari come importante centro risale all’epoca Etrusca, tra i più importanti insediamenti etruschi del territorio di Barberino Val d’Elsa e zona di confine nord dello Stato di Volterra.

In età etrusca, tra il III e il IV secolo avanti cristo, Linari è stato un eminente centro di produzione manifatturiera della ceramica e del ferro: tra i recuperi effettuati è stato ritrovata anche un’anfora di importazione che proveniva dall’Isola di Samo, in Grecia, dove si produceva il miglior vino del Mediterraneo, segno che Linari era abitata dall’aristocrazia del tempo.

Poi il Medioevo e la costruzione del Castello fortificato, definito tra i più impenetrabili della Val d’Elsa che, a differenza di San Donato in Poggio e San Casciano, neanche Enrico VII (Arrigo) riuscì ad espugnare e saccheggiare nei primi decenni del XIV secolo. Facendo un passo indietro, Linari si costituì Libero Comune nel 1200, contando al tempo ben 1500 abitanti. 

Baroncelli, infine, ha sottolineato la presenza di ben tre Chiese – e non cappelle -, evento straordinario per un piccolo centro: la Chiesa della Compagnia, la Chiesa di Santo Stefano e la Chiesa di Santa Maria a Linari con tanto di spedale per i pellegrini battenti la vicina Via Francigena. 






La valorizzazione del borgo e le novità su Linari

La volontà dell’amministrazione comunale di Barberino Tavarnelle è chiara e più volte ripetuta da Baroncelli e Trentanovi: riqualificazione strutturale del borgo e valorizzazione del patrimonio culturale, storico, archeologico lasciato in eredità dalla Storia.

A tal proposito, già a bilancio del Comune, ci sono 500.000 euro per il restauro della Chiesa di Santa Maria a Linari, che verrà ristrutturata e messa in sicurezza per un ritorno alle attività sacramentali una volta concluso l’intervento. 

Poi, l’importante annuncio di Baroncelli nel corso del pomeriggio di visita nonché grande novità che apre auspicabili scenari futuri: Linari è stato candidato al bando regionale per poter rientrare nel “Piano Nazionale Borghi” ovvero un’operazione a livello nazionale promossa dal Ministro Franceschini che premierà 21 borghi abbandonati o in fase di abbandono. 420 milioni di euro, fondi del PNRR, destinati alla rigenerazione culturale, sociale ed economica con 20 milioni di euro rivolti a ciascun paese selezionato, uno per regione. 

“A nostro avviso Linari concludono Sindaco e Vicesindaco -, per il rilievo storico e archeologico, per il trascorso di importante centro etrusco e medioevale, per la sua potenziale bellezza ed attrattività, può essere il borgo che rappresenta la Toscana nel “Piano Nazionale Borghi”.”

A tal proposito, anche il Presidente Eugenio Giani, è stato in visita a Linari nella giornata di ieri, lunedì 7 Febbraio. Non ci resta che attendere l’esito del bando!






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