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Elezioni comunali

Cassonetti davanti al Tabernacolo dell’Arcolaio del 1500, le proteste dei cittadini

 

Il quartiere di Coverciano si indigna per la posizione dei nuovi cassonetti di Alia.

Proprio in questi giorni, infatti, sono stati posizionati i nuovi cassonetti per la raccolta differenziati che si possono aprire con l’apposita chiavetta data in donazione ai cittadini.

In via dell’Arcolaio, però, sono stati piazzati davanti al tabernacolo fatto costruire nel XVI Secolo dallo scultore Baccio Bandinelli.

 

LA STORIA

Il tabernacolo fu costruito nel 1500 a spese di Baccio Bandinelli su un terreno di sua proprietà come omaggio ad un lazzaretto che qui sorgeva durante l’epidemia di peste che colpì Firenze.

Il tabernacolo nel 1958 è stato vincolato dalle Belle Arti e si salvò dagli interventi edili di distruzione e costruzione che avvennero in tutto il quartiere negli anni 60.

Si formò un comitato per l’estetica cittadina che lottò per la salvaguardia del monumento e nel 1961 – secondo quanto riporta La Nazione -per far passare la strada il tabernacolo fu smontato, rimontato e restaurato e montato invertito rispetto al senso originario.

Dato che l’affresco originario era del tutto sparito, il comitato vi fece apporre un altro dipinto poco posteriore, che rischiava di andar disperso: un’opera di Matteo Roselli, di inizio XVII Secolo, anch’essa in gravi condizioni, che fu fatta restaurare al pittore Benini e che proveniva dalla Chiesa di Santa Maria De’ Pazzi in Borgo Pinti.






LE PROTESTE

I cittadini del quartiere hanno subito scatenato le polemiche su vari gruppi Facebook riprese dal segretario provinciale della Lega Federico Bussolin e del Capogruppo Lega al Quartiere 2, Stefano Nencioni: ‘ Nel quartiere sono tutti molto orgogliosi della presenza del Tabernacolo voluto da Baccio Bandinelli in una data imprecisata del 1500 e posizionato nella suddetta via, ma la cui veduta oggi viene negata dai cassonetti posizionati proprio davanti. Ci troviamo di fronte ad un vero e proprio “schiaffo in faccia” alla cultura, di una città come Firenze, che ha il dovere di esporre con tutti gli onori l’opera voluta dallo scultore Baccio Bandinelli. Fu lo stesso Vasari, ricordiamolo, a riconoscerne la grandezza definendolo “artista di fama eterna”.

Ad oggi non si hanno risposte precise dal comune. Sul gruppo facebook ‘Noi del Campo di Marte’ alcuni cittadini riferiscono che avverrà prossimamente un sopralluogo di Alia.

Immagini dal gruppo Facebook ‘Noi del Campo di Marte’

 

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