Bentornato caro Settembre, al paesello ti stiamo aspettando da un bel po’.
Settembre, mese di vendemmia tra le nostre colline, mese di zaini in spalla pieni di astucci e libri.
Settembre, mese di schiacciata con l’uva, di un’estate che se ne va e un autunno che si prepara a far capolino.
Ma per noi imprunetini questo mese è ben altro.
Settembre, nostro amato Settembre, porti con te il cuore di questo paesello alle porte di Firenze, custodisci la tradizione che da quasi cent’anni ci fa battere forte il cuore.
Settembre è Festa dell’Uva, Rioni, carri, cantieri, vestiti sporchi di vernice, stanchezza addosso ma col cuore stracolmo di vita, passione ed entusiasmo.
È il primo di Settembre e come vuole la tradizione, è giunto il momento di tirare fuori lo scatolone dei vestiti del proprio rione. Non importa se sulla maglia hai un maialino, un pampano, l’orcio oppure il santo col fiasco; la sensazione che proviamo è la stessa a prescindere dal colore. Questa è la magia della Festa dell’Uva, un qualcosa estremamente difficile da spiegare o raccontare perché va vissuta, non c’è altra soluzione.
I cancelli dei cantieri dei quattro Rioni sono impazienti, vogliono spalancarsi. In cucina i fuochi si accendono e le padelle si scaldano. La baracca è pronta per essere invasa da mani sapienti che insegneranno ai giovani come costruire un ponteggio per poi passare a cose più complesse e anche in sartoria si sente profumo di stoffa, sul tavolo iniziano ad esserci le liste, le misure di tutti gli sfilanti, ago, filo e forbici.
Prove… Oioi, anche stasera? Mettiti in fila, ci siamo?
Aperitivo, cena, caffè e ammazzino. Veloci che si fa tardi alle prove!
Giovani rionali che si affacciano per la prima volta a questo nostro micro cosmo pieno di passione che imparano ad inchiccare, anziani che son lì da tante generazioni e sorridono davanti a tutta questa vita. Discussioni che vedono la fine davanti ad un tequila bum bum, pacche sulla spalla che creano energia vitale, sorrisi stanchi e cuore pieno.
Siamo pronti a rinnovare la nostra promessa fatta alla Festa dell’Uva, signora che ci tiene sotto braccio da ben 97 anni? Sì, siamo imprunetini, siamo sempre pronti ad onorare questa promessa d’amore, tradizione e passione.
E dunque che si apra il sipario di questo mese frenetico che mette a dura prova i nostri nervi ma che puntualmente ci regala tutte le emozioni del mondo.
Auguro a tutti quanti di vivere questa mesata con rispetto, educazione e amore. Ricordiamoci sempre che tutti siamo utili ma nessuno è indispensabile, facciamo un sorriso in più e un bofonchio in meno ma se c’è un problema è bene risolverlo subito. Ogni Rione è composto da tanti cervelli, è impossibile mettere tutti d’accordo quindi cerchiamo di trovare compromessi. Accogliamo i giovani a braccia aperte, diamo loro spazio affiancandoli a chi ha più esperienza e ricordiamoci che il nostro vinaccio porta con sé un notevole mal di testa la mattina seguente.
Bentornato caro Settembre, ti stavamo aspettando a gloria!
Ehi… Zitti zitti, sento in lontananza un coro che conosciamo benissimo tutti quanti. Come dice?
I….. Boooottino, gl’ha daho di fora…