Giovanissimi ripolesi già così attenti al territorio e all’ambiente, al decoro e al rispetto per la natura. Ragazzi dagli 8 ai 12 anni che certo conoscono bene il nome della quasi coetanea Greta (il cognome è superfluo) e che, ben educati, si sono prodigati in un’azione super virtuosa.
Che poi, parlando chiaro, il risvolto della medaglia è sempre doppio: da un lato l’encomio ai ripolesi del domani, forgiati su valori sani; dall’altra la perplessità di non riuscire, come società e amministrazione della stessa, a far quel piccolo salto in avanti per migliorare situazioni ormai reiterate.
E allora dove non arriva uno, arriva qualcun altro: in particolare i ragazzi del centro estivo A.TTIVA M.ENTE che, insieme alla responsabile del camp Alessandra Bonera, hanno tenuto fede al loro nome. Come? Ripulendo il Giardino dei Ponti da materiale inquinante e sostituendosi agli operatori ecologici addetti alla raccolta dei rifiuti. Che transitano di notte dall’area verde, svuotano i cestini presenti ma certo non si mettono a raccogliere robaccia dall’erba…
Chi c’ha pensato al “lavoro sporco”? Liam, Brando, Cristian, Rodrigo, Emilio, Ernesto, Tommaso, Valerio, Marco, Diego, Asa, Gabriel, Carlotta, Alessandro, Pietro, Riccardo, Francesco: quest’ultimo, di sua sponte, ha anche scritto un bel testo-articolo a riguardo…
“Questi giardini sono molto sporchi e questo provoca un disagio ambientale ed estetico, per questo i ragazzi del centro estivo hanno deciso di ripulirlo muniti di guanti e sacchetti, dividendosi in tre gruppi, ognuno addetto ad una tipologia di rifiuti. Questo compito sarebbe spettato all’Alia sotto sorveglianza del comune.”
Ambientalisti e con una già sviluppata coscienza critica. Eccola, quindi, la nuova banda del pulito che, finita ai Ponti per giocare, si è accorta da subito dell’eccessivo degrado in cui versava lo spazio pubblico: mozziconi di sigarette a non finire, cartacce, vetri, plastica sotto forma di bicchieri e cannucce residuo dell’attività estiva de “I’BARroccio”.
Il tutto raccolto con cura dai ragazzi suddivisi in gruppi, ognuno con un proprio materiale da prelevare da terra e gettare in sacchetti della spazzatura: un “laboratorio” di cittadinanza attiva che ha generato 6-7 sacchi di rifiuti pieni, portati via dal netturbino.
Con molta gentilezza, inoltre, avendo rispetto dell’attività sociale condotta da “I’BARroccio”, Alessandra e i “suoi” ragazzi hanno lasciato un piccolo cartello ai gestori dello spazio estivo, sollecitando una maggior attenzione nella raccolta dei rifiuti, specialmente per quanto riguarda residui di plastica.
E poi? L’operazione “fai da te” di bonifica si è trasformata in una vera e propria “lezione” frontale con le Istituzioni locali: il giorno dopo la raccolta, gli stessi giovanissimi hanno incontrato il Vicesindaco di Bagno a Ripoli Paolo Frezzi, invitato per l’occasione e presentatosi ai Ponti.
Pratica e teoria…invertita: dai giovani agli adulti, che forza! I ragazzi hanno illustrato al Vicesindaco Frezzi la problematica e poi, non contenti, lo hanno “vestito” di tutto punto: guanti e sacchetto…e via a continuare l’azione virtuosa di bonifica insieme.
Come risolvere, però, a monte la situazione? I ragazzi hanno provato a proporre soluzioni al rappresentante delle Istituzioni ripolesi, alcune estremamente fattibili:
installare più cestini, sollecitare a una pulizia migliore nelle aree verdi da parte degli operatori ecologici, introdurre raccoglitori di sigarette o posaceneri fissi, affiggere cartelli di sensibilizzazione nel parco che incentivino comportamenti adeguati al rispetto ambientale.
Già che c’erano, i giovani hanno indossato anche i panni di “giornalisti”, ponendo domande “scomode” e sollevando una questione più endemica, relativa alla differenziazione degli spazi pubblici: in un parco così prezioso e grande come I Ponti manca uno spazio polifunzionale sportivo dove poter giocare a basket – i campini esistenti sono tutti fuori comune ripolese (Sorgane e Anconella, per esempio) ed hanno un solo canestro! -, pallavolo, tennis e derivati, beach volley, skateboard o pattini e svolgere altre attività di sana condivisione.