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A tutto Marcelli: “Io, chioccia del gol al Belmonte. E pensare che ero portiere…”

Per il ciclo “Bomber senza età“, un capitolo interessante potrebbe essere sicuramente scritto da chi, a 43 anni, insegna tutti i giorni cosa voglia dire fare il calciatore nei Dilettanti. Antonio Marcelli si racconta col sorriso, non ama esagerare ma evita di nascondersi: “Se avessi trovato più persone che avessero creduto in me, probabilmente avrei vissuto una carriera diversa. Ma sono felicissimo così”.

Acquisto extralusso di casa Belmonte, Marcelli è il centravanti giramondo della provincia di Firenze e dintorni. Romanticone del gol, che conta con precisione: Sono 201, considerando solo i campionati. Se ci mettiamo anche le Coppe bisogna aggiungerne una trentina”.

E ti sei fissato un ulteriore traguardo?

“Ce l’avevo fino a qualche anno fa. Ho segnato in tutte le categorie Dilettanti dalla Terza fino all’Eccellenza. Avrei voluto giocare in Serie D per segnare pure lì e togliermi la soddisfazione di timbrare tutti i livelli del calcio dilettantistico”.

Per adesso teniamoci questi 201. L’ultimo lo hai realizzato domenica, contro la Ludus.

“Sì, e peccato per la sconfitta. Questa è una buona squadra, li avevo già visti giocare prima di accettare l’offerta del presidente Guidotti. Ci sono valori importanti, mancava solo un po’ di quella esperienza che spesso è decisiva per vincere le partite. Col mio arrivo spero di aiutare a colmare questo gap”.

Una nuova avventura col Belmonte nell’era del ritorno al campo dopo la pandemia. Quanto è stata dura riprendere a giocare con l’intensità di prima?

“Conosco bene il mio fisico, ormai. Mi sono tenuto sul pezzo finchè ho potuto, e credo di essere in un buono stato di forma. Poi, alla mia età, si impara a spendere meglio le energie. Non si corre meno, si corre meglio“.

Da dove arrivano gli stimoli per continuare la tua carriera calcistica?

“Amo troppo il calcio. Mi ha dato e tolto tanto, perchè oltre alle gioie ricordo anche i sacrifici. Ma rifarei tutto dall’inizio: le vittorie dei campionati, i tanti amici e le domeniche di passione che ho vissuto, sono ricordi meravigliosi. Dovunque vado trovo sempre qualcuno che mi ferma, è un piacere che si ricordino di me“.






Il gol di Marcelli a tempo scaduto contro il Grassina, quando vestiva la maglia del Montevarchi

Eppure la tua storia comincia da lontano. Addirittura eri un portiere.

Sì, a ripensarci mi fa sorridere. Giocavo fra i pali a Fiesole, avevo vent’anni: nel ’99-2000, in Promozione, fui tagliato fuori dalla squadra. La presi malissimo, per cui decisi di andare a fare l’attaccante in Terza Categoria, al Firenze Sud. Ricominciai a vivere tutto d’un tratto, e mi resi conto che tutto sommato non andavo male. Da lì ho vestito altre 17 maglie: Terranuova, Levane, Certaldo, Antella, Reggello, Rondinella, Montevarchi, Firenze Ovest, Sancascianese, ora Belmonte. Ne dimentico alcune e mi dispiace, ma in generale posso dire che ovunque ho imparato qualcosa, anche in esperienze di quattro mesi. Ricordo che a Certaldo andai via poco prima che finisse il campionato, che la squadra riuscì a vincere. Andai a trovare i miei ex compagni qualche tempo dopo e fui festeggiato come se quel campionato lo avessi vinto anche io. Una sensazione meravigliosa”.

Hai avuto qualche modello nella tua carriera?

“Mi piace tantissimo Ibrahimovic per come si comporta e per l’esempio che può dare. In lui mi rivedo un po’: stesso ruolo, stessa voglia di dare una mano allo spogliatoio anche quando non gioco. Ma soprattutto ho avuto come modelli due allenatori: il primo è Athos Rigucci, mi ha allenato a Montevarchi, in Eccellenza, ed è stata la stagione più bella di tutte. Dico anche Simone Sereni, a Terranuova ci siamo tolti belle soddisfazioni”.






Quali sono i tuoi ricordi più belli insieme all’annata di Montevarchi?

“Ce ne sono davvero molti. Ricordo con tanto piacere la vittoria del campionato a Terranuova, quando si sorpassò la Gallianese alla quart’ultima. Giocavamo col Palazzolo e segnai io. Un’annata da protagonista. Ma credo che il massimo si sia toccato a Reggello, dove feci 40 gol in tre anni: riuscimmo a fare la tripla scalata, dalla Terza Categoria alla Promozione. Quando mi presentai mi dettero cinque anni di tempo per riuscirci. Ce ne bastarono tre…”

Com’è cambiato il calcio Dilettanti in questi decenni?

“Penso alla Prima Categoria. Ci giocai per la prima volta nel 2002-03 ed era molto più competitiva rispetto a ora. Era più fisica e soprattutto c’erano almeno sei sorelle che si giocavano il campionato, una più forte dell’altra. Ora bisogna ringraziare se se ne trovano due, di favorite. Ci sono meno soldi, meno blasone. Ora basta avere un buon settore giovanile e ti ritrovi in Serie D. Per questo i giovani hanno meno voglia di arrivare: l’introduzione delle quote non ha fatto benissimo alla qualità del nostro calcio”.

Hai già pensato a quando smetterai?

Sì, e dico che questo sarà l’ultimo anno. Volevo chiudere due anni fa con la finale di Coppa con la Sancascianese. Sarebbe stato un sogno: sarei tornato alle Due Strade per l’ultima volta, e magari avrei vinto. E invece il Covid mi ha tolto questa soddisfazione. Per cui ho cambiato obiettivo: salvare il Belmonte e poi chiudere“.

Per fare cosa, dopo?

Mi piacerebbe prendere un anno sabbatico. Poi vediamo: se qualche amico allenatore vorrà chiamarmi come collaboratore, accetterò. Sono sicuro che mi mancherà tanto il gruppo, lo spogliatoio. Ma prima di intraprendere qualsiasi nuova carriera voglio disintossicarmi dal passato da calciatore: non è facile metabolizzare la fine di un lungo percorso”.

Preferiresti allenare i bambini o una Prima Squadra?

“Non avrei particolari preferenze. E’ bello anche fare calcio coi bambini, crescerli ti dà soddisfazione. Ma del resto anche le Prime Squadre sono piene di bambini, perchè a 17 anni si è ancora molto, troppo giovani. Io ho giocato in Eccellenza a 38 anni, in Promoione a 39 e ho imparato cosa vuol dire il calcio dilettantistico soprattutto in quel periodo. Che bello ripensare all’Eccellenza: quel Montevarchi era come una squadra professionistica, facevamo paura”.

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