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Un anno di Antella- Mignani: “Un’annata “work in progress”. Il 4° posto di primavera? Che gioia…ma non è un valore assoluto!”






Niccolò Mignani è uno di quei giocatori che nello sport vengono identificati con il termine “veterano”, malgrado la sua giovane età. A 26 anni compiuti, infatti, indossa il bianco-celeste dell’Antella dal lontano 2012: prima gli Juniores, poi gli anni da “quota” tra i grandi, dunque un ruolo centrale negli schemi di mister Alari fino a vestire la fascia di capitano, premio doveroso per i numerosi anni di servizio.

Un militante, baluardo della difesa, che ha reso l’Antella casa sua ed il vituperato “attaccamento alla maglia” non soltanto un modo di dire. All’insegna di una presenza costante: dalla pazzesca vittoria del campionato Promozione nell’annata dorata 2016-17 per giungere alle salvezze in serie negli ormai cinque campionati di Eccellenza messi alle spalle. Questione di esperienza, carattere, capacità di adattamento alle categorie.

Un excursus storico che ci porta fino a questo 2021, reso incerto dalla pandemia eppur giocato, a fasi e risultati alterni, sul campo. L’Antella, dopo il 4° posto ottenuto nel mini-campionato di primavera, naviga adesso a metà classifica del Girone C di Eccellenza: 13 punti che la catapultano al centro della bagarre per evitare play-out e retrocessione.

Che bilancio stili di questa prima parte di stagione? 
“La posizione nella quale ci troviamo rispecchia l’obiettivo stagionale. Dopo l’ottima partenza speravo di transitare al giro di boa con qualche punto in più ma questa situazione di classifica ci consentirà di non abbassare la guardia. Rammarichi? Penso alla sconfitta di Borgo San Lorenzo, dove la Fortis ci ha segnato al 94°… “






Dopo l’exploit eclatante del 4° posto di giugno 2021, ti aspettavi un campionato diverso della tua squadra?
“In quel “torneo” abbiamo raggiunto un risultato inatteso ma non lo considererei un valore assoluto: alcune squadre mancavano all’appello e sopratutto non c’erano retrocessioni. Mentalmente giochi più libero e noi, più di altre, ne siamo stati la dimostrazione. Inoltre quell’Antella era trainata da Tacconi, assenza pesante per lo spogliatoio. “

L’Antella, ancora oggi, è additata da stampa e addetti ai lavori come il solito “miracolo”…eppure mantenete l’Eccellenza da 5 anni. Quando finirà questa storia?
“Auspicherei presto ma, come ci siam detti più volte tra compagni, non è importante come gli altri vedono l’ambiente Antella bensì come noi giocatori e staff lo interpetiamo: si dice che tre indizi facciano una prova…noi siamo già al quinto!
Probabilmente tale visione è dettata dalla nostra storia societaria: l’Antella non ha, al contrario di Figline o Fortis Juventus, una tradizione calcistica nel professionismo e l’Eccellenza è la massima categoria disputata. Forse per questo viene snobbata.

Niccolò Mignani, invece, come valuta il suo 2021? E com’è cambiato il suo ruolo nel corso di questi anni?
“Cambiano dunque crescono le responsabilità, è inevitabile. Siamo una squadra giovane e mancano giocatori importanti, per questo il Mister ha richiesto a me, Mazzoni, D’Ambrosio, Sottili un salto di qualità nella consapevolezza del campionato e delle sue difficoltà. E’ un’occasione, anche per i classe ’98 e ’99, di guadagnare uno step in personalità e presa di coscienza. “

Tra le costanti dell’Antella in Eccellenza c’è una fase difensiva solida. Come ti spieghi questa statistica favorevole e decisiva?
“Il mister ha costruito un team a sua immagine e somiglianza, compatto, solido, impegnato integralmente nel correre più dell’avversario e curare la fase difensiva. E’ sicuramente il frutto della sua impronta sulla squadra.”






Mister Alari, raccontaci il tuo rapporto con lui.
“Leale. Ormai, dati i tanti anni insieme, è un rapporto che va oltre il campo, si può discutere ma rimane la stima reciproca. A lui, calcisticamente, devo molto: al suo arrivo venivo da un’annata di infortuni e panchine, il mister mi ha dato occasioni di giocarmela sul campo e così ho fatto.”

Voto al 2021 dell’Antella?
“Doppio voto: un doveroso 8 per quanto realizzato tra aprile e giugno 2021; sfiorare i playoff con corazzate costruite con triple finanze rispetto alle nostre è stata una bella soddisfazione. Un 6+ a questo girone d’andata: il “+” come simbolo di una squadra in “work in progress”.

E a Babbo Natale, per il 2022, cosa chiedi?
Di poter giocare senza nuove interruzioni legate all’emergenza sanitaria e raggiungere il nostro obiettivo di squadra…quale? Per scaramanzia preferisco non citarlo.

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