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Tre libri per la festa della mamma!

Maggio, mese dove la Primavera incalza (anche se oggi non si direbbe), i fiorellini colorano i prati, le giornate son lunghe e poi si celebra quella creatura mastodontica d’animo, colei che c’è e ci sarà per sempre e dunque eccomi qua per consigliarvi tre libri per la festa della mamma!
Lo so che ora al paesello si parla solo di politica ma uff, quante polemiche, io preferisco parlare di libri in questo Mercoledì piovosissimo!

 

Come dico spesso, regalare un libro è sempre una buona idea e quindi ho scelto tre romanzi diversi in modo da spaziare il più possibile. Bando alle ciance, ciancio alle bande, direi di cominciare con un libro molto poetico, capace di regalare quiete, perfetto per le staccare la spina dalla vita frenetica.

“Le voci delle betulle” di Eloisa Donadelli è un romanzo pregno di estrema delicatezza che racchiude natura, bellezza, musica e profumi caserecci. Gli argomenti portanti sono la resilienza, la forza d’animo che abbiamo anche se spesso non pensiamo di averla e soprattutto parla di auto risollevamento. Ricercarsi e ritrovarsi.
Abbiamo due protagoniste in questa storia; Bernadette che si trova in un momento molto delicato della sua vita, cerca il suo equilibrio tra la donna guerriera che vorrebbe essere e la creatura disincantata che si sente. Per sciogliere i nodi della sua anima dovrà tornare alla base, alle sue radici di vita, nel bosco che l’ha cresciuta. L’altra protagonista di questo romanzo è proprio la betulla. Le mamme sono un po’ come le betulle, alberi apparentemente semplici e leggeri ma con radici profondissime in grado di far presa anche nei terreni più impervi ed ostili.

È un romanzo che si legge tutto d’un fiato, grazie alla sua struttura composta da capitoli brevi e dalla penna dell’autrice, molto gentile, sensibile e descrittiva al punto giusto.
Consigliatissimo!

 

Il secondo titolo che vi consiglio è “Il rosmarino non capisce l’inverno” di Matteo Bussola, una raccolta di racconti che parlano di donne, amiche, figlie, madri, compagne. Siamo tutte legate e collegate.
Il libro apre il sipario con una prefazione che spiazza e poi si snoda in dinamiche di vita vicine alla nostra realtà.
L’autore ha creato dei racconti che vanno a toccare corde emotive ben precise, niente è casuale in questo libro. Racconta infatti dei giudizi e dei pregiudizi, delle idee tossiche che c’impone la società, dei canoni, degli stereotipi e dell’amore nel suo senso più ampio e colorato. Sono storie che entrano nel cuore del lettore, diventiamo amiche di queste protagoniste, vogliamo scoprire se Maddalena si unirà al gruppo di supporto, se Aika sarà una sorella maggiore coi fiocchi e se Alma scriverà altre lettere.

Questi racconti ci ricordano che non bisogna essere troppo o troppo poco, ma semplicemente essere noi stessi.
“Ridere è sempre un buon punto di partenza”.
“E’ meglio aver amato e perso, che non aver amato mai.”
Frasi fatte? No. Frasi vere come le storie che compongono questo libriccino piccolo ma potente.






Terzo ed ultimo consiglio libroso “Le madri non dormono mai” di Lorenzo Marone. Qui c’è dolore, ve lo anticipo.
Quella di Lorenzo Marone è una delle mie penne del cuore, ha la grandissima capacità di creare storie che entrano nella vita di chi sta leggendo un suo libro. In questa storia romanzata ma vera alla base, la sua sensibilità tocca dei picchi notevoli perché l’argomento è molto faticoso a livello emotivo.
È un libro che crea una stretta allo stomaco ma è anche altrettanto doveroso in quanto informa su una realtà pressoché sconosciuta.
“Le madri non dormono mai” racconta infatti degli ICAM, ovvero i carceri a custodia attenuata per madri detenute con figli piccoli. Vivono in celle che hanno qualche “agio” in più rispetto a quelle classiche. Hanno una parvenza più “gentile”, diciamo così. Di questi carceri ce ne sono 5 in tutta Italia ed i bambini possono starci fino ad un massimo di 10 anni dopodiché devono uscire e se le madri non hanno finito di scontare la pena, vengono trasferite in un carcere comune. Si separano dunque. È possibile immaginarsi una madre che non sa effettivamente come vivrà fuori di lì suo figlio? Che non potrà osservarlo, dirgli di lavarsi i denti, giocare con lui, abbracciarlo, niente… Niente di niente. E come fa una madre a dormire? Come fa una madre a sopravvivere?
È una di quelle storie che fa ridimensionare, che segna e insegna, per questo la reputo doverosa come lettura. Dolorosa sì ma immensamente piena di realtà.

Ed eccoci qua, questi sono i miei tre libri per la festa della mamma!
Che poi alla fine basta una parola, un sorriso, un abbraccio, un fiorellino raccolto nel prato.
Però insomma… Un regalo fatto di carta, parole, storie e vite è sempre bello sia da fare che da ricevere quindi fateci un pensierino.
Buona giornata piovosa amici lettori!

 

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