Impruneta e le sue tradizioni.
La Festa dell’Uva, arresasi inevitabilmente al Covid19, riconoscendo l’impossibilità di realizzare un evento fondato su partecipazione, socialità, contatto e vicinanza umana.
La Fiera di San Luca, millenaria e diversa dalla “cugina” nelle peculiarità tecniche, per la quale potrebbe riservarsi un destino diverso in questo 2020 “virulento”.
Quesiti che gli imprunetini vanno ponendosi e che Dai Colli Fiorentini rivolge al Presidente dell’Associazione Fiera di San Luca Joele Risaliti.
Partiamo col botto, la Fiera di San Luca…si farà?
“Nonostante le difficoltà legate al coronavirus stiamo lavorando per realizzare l’edizione 2020. Lavoriamo alla realizzazione dell’evento per supportare il tessuto commerciale imprunetino che, come tutti, ha sofferto la fase più dura di questa pandemia. Se riusciremo a superare tutti gli ostacoli la fiera di svolgerà dall’11 al 18 ottobre, come da tradizione.
L’anno è inevitabilmente eccezionale: sono previsti cambiamenti nello svolgimento fieristico?
“Malgrado le positive collaborazioni avviate negli ultimi anni per questa edizione, a causa del covid, dobbiamo ridimensionarci e realizzare quanto possibile. Ci troviamo nella difficoltà di dover pensare a contingentare tutti gli accessi all’area mercatale e del luna park che si traduce in un aumento dei costi importante per la manifestazione. Tuttavia, grazie ad un’ordinanza regionale specifica, il Luna Park è confermato.”
Fuochi del giovedì, si o no?
“Dopo il successo dei fuochi a tempo di musica dell’anno scorso ci saremmo voluti preparare ad una nuova sfida. Purtroppo con le imposizioni legate al covid e le ristrettezze economiche dobbiamo fare una scelta ed abbiamo deciso di mantenere l’aspetto più tradizionale della manifestazione e cioè la Fiera del Bestiame.”
Stand “drink&food” in Barazzina, si o no?
“Stiamo valutando con l’obiettivo di preservarli.”
Il lockdown, gli incontri in streaming, i tantissimi “se” e “ma”: raccontaci questi mesi di confronto…online!
“Da mille anni la fiera è scambio sia commerciale che umano. I mesi più duri del confinamento sociale ci hanno allontanato ed impoverito sia socialmente che economicamente. Come si vede in questi giorni le persone hanno bisogno di stare insieme: la fiera, nella massima sicurezza, può rappresentare un’occasione d’incontro, di scambio e di opportunità commerciali per il nostro territorio.”
C’è un insegnamento che la Fiera di San Luca può trarre dal Covid?
“La nostra manifestazione nella sua lunga storia ha visto più volte momenti difficili ma è sempre riuscita a rialzarsi e ripartire. Comunque vada sarà giusto provarci e investire tutto questo tempo per cercare di realizzarla. Una volta terminata penso che dovremmo avviare un tavolo di confronto con tutti gli attori coinvolti per immaginare la fiera del domani che, inevitabilmente, sarà diversa.
L’insegnamento c’è: nelle criticità straordinarie come la presente, si può riemergere solo insieme: per questo mi appello alle forze sociali ed economiche del territorio affinché sostengano concretamente la Fiera. Il loro contributo sarà fondamentale per far brillare la fiera di San Luca, renderla ancor più attrattiva e creare un riflesso maggiore sulle attività commerciali e turistiche di Impruneta”.