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Con il testo “Il Ragno”, Giacomo Cassetta è il vincitore del Premio Letterario Nazionale Teatro Aurelio di Roma






Dopo il Premio Quasimodo 2018, il giovane stradese Giacomo Cassetta torna a far parlare di sé per la partecipazione e la vittoria del Premio Letterario Nazionale Teatro Aurelio di Roma (IX edizione) per la drammaturgia.

Giacomo, cresciuto nella frazione grevigiana di Strada in Chianti, è laureato col massimo dei voti in Scenografia – con tesi in regia – presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze. A soli 24 anni, nel 2018, vince il celebre Premio Quasimodo grazie al testo “Il Bivio”, diventato ormai un simbolo tra le colline fiorentine.
Il titolo gli conferisce un grandissimo riconoscimento sul territorio chiantigiano: Giacomo, infatti, viene proclamato cittadino onorario del Comune di Greve in Chianti dall’odierno Sindaco Paolo Sottani.

Ma tutto ciò rappresenta soltanto l’inizio di quella che appare come una brillante carriera: finalista al Premio Internazionale Festival della Scrittura città di Venezia 2019, con un’opera dal titolo “Un giovane superfluo” – di cui ancora si attende l’esito – lo scorso 18 settembre viene proclamato vincitore del Premio Letterario Nazionale Teatro Aurelio di Roma (IX edizione) con un testo intitolato “Il Ragno






Il premio, indetto dall’Associazione Culturale “Il Raggio”, dalla Direzione del “Teatro Aurelio” e dall’Accademia Internazionale delle Arti Perfetta Armonia, ha ricevuto il patrocinio del Comune di Roma – Municipio XIII Roma Aurelio nonché, da questo anno, anche della Regione Lazio. Per l’assegnazione del premio, la Giuria – presidiata da Ilaria Manfucci – si è trovata a scegliere tra oltre 500 testi appartenenti ad artisti italiani e stranieri.

Tra i numerosi partecipanti di questa nona edizione, Giacomo è riuscito ad emergere nella categoria “teatro” grazie ad un racconto che trasporta nuovamente ai giorni di piena emergenza sanitaria attraverso i protagonisti della storia, Lucio ed Anna. I due, uno scrittore ed una donna in carriera, si trovano infatti costretti a vivere ogni giorno insieme a causa della pandemia. Questo li costringerà a fare i conti con le affinità di coppia e con le difficoltà individuali. Ad accrescere la difficile convivenza si scopre la presenza di un terzo “coinquilino”: un ragno che si presenta alla vista di Lucio in alcuni momenti salienti, quelli in cui il protagonista è messo maggiormente a dura prova. L’animale farà da filo conduttore alla storia, tantoché, più che il “nemico”, si rivelerà essere l’alterego dello stesso uomo: grazie ad esso Lucio riuscirà infatti a far chiarezza con sé stesso e con la sua vita personale, professionale e di coppia.

Il testo, secondo le parole della Giuria, spiega come l’emergenza sanitaria si sia rivelata un’”occasione per una sottile introspezione psicologica offerta al protagonista della commedia”.
Il ragno” – spiega la stessa – “si impossessa della mente del protagonista costringendolo ad un faticoso percorso di intimo chiarimento e di crescita esistenziale, nonché al riconoscimento della propria unicità

Tale raffigurazione viveva anche nelle intenzioni dell’autore. Lo si capisce infatti dalle sue parole – “Come società siamo sempre incasellati in una corsa costante, non abbiamo mai uno spazio di riflessione verso noi stessi in cui possiamo tirare un le somme” – spiega Giacomo – “sono stato prigioniero come il resto del mondo nella mia stanza durante il lockdown e mi sono ritrovato a lottare con la solitudine e con me stesso. Siamo ricchi di tanto: emozioni, stati d’animo e qualunque altro sentimento che ci possa avvolgere. Credo che il teatro sia questo: uno stato d’animo che accompagna lo spettatore






Il brano vincitore, in concorso per altri quattro premi, dovrà ancora attendere per la sua messa in scena. Come spiega Giacomo – “non abbiamo ancora trovato qualcuno che possa interpretare Lucio: è un personaggio con mille sfaccettature e per questo richiede un attore maturo per poter essere interpretato”.
In ogni caso sono già due le compagnie interessate alla sua produzione: “Vieniteloracconto” di Tavarnuzze e la Compagnia del Teatro Aurelio di Roma.

Nell’attesa di vedere sul palcoscenico “Il Ragno”, l’invito è per il 30 e 31 di ottobre al Teatro Moderno di Tavarnuzze dove l’associazione “Vieniteloracconto” rappresenterà un altro testo di Giacomo dal titolo “Le rivoluzioni cominciano di lunedì”. Un occasione ironica e divertente per conoscere la maestria di una penna già pluripremiata nonostante la giovane età.

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