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Auguri Sergio Forconi! L’attore si racconta per i suoi 80 anni

Dagli inizi al suo primo lavoro, dalle pubblicità al teatro, da Grassina ai suoi 80 anni sempre con la consueta ironia: la nostra intervista al Forconi

03 ottobre 1941 – non una data come tante altre, perché esattamente 80 anni fa nasceva a San Casciano in Val di Pesa un artista simbolo del nostro territorio: Sergio Forconi.

Trasferitosi nel 1956 a Grassina, dove vive ancora oggi, Sergio è diventato un’icona toscana, arrivando a contare più di cento film con artisti italiani ed internazionali. Ed è per questo che abbiamo deciso di omaggiarlo – attraverso un articolo che racconti la sua storia – per il giorno in cui soffia sulla torta ben 80 candeline.






Sergio Forconi compie 80 anni: vogliamo ripercorrere le tappe di un così lungo percorso?

Io nasco il 3 ottobre del ’41 a San Casciano. Attenzione: in Val di pesa! Perché di “San Casciano” ne abbiamo diversi, ma quello in Val di Pesa è il migliore! Quando ero appena ragazzetto mi trasferii a Grassina, iniziando a lavorare in un’officina metalmeccanica. Questo mestiere mi ha accompagnato per gran parte della vita, fino agli anni ’90, quando decisi di dedicarmi interamente alla recitazione.

In molti avendo raggiunto il successo nel mondo dello spettacolo, avrebbero scelto di dedicarsi solo a quello…

Sono sempre rimasto con i piedi per terra. Ho mandato avanti entrambi i lavori perché mi garantivano una maggior sicurezza. Questo mi è valso anche il soprannome con cui gli amici mi conoscono da sempre a Grassina: mi chiamano il “Tasso”. Eh sì, perché dopo tanto lavoro, a me… piaceva dormire!

Ma a proposito di successo: la tua biografia uscita nel 2008 si intitola “Sergio Forconi. Attore per caso”. Il tuo esordio è stato quindi una casualità?

Si! Tutto quello che mi è successo nel mondo dello spettacolo è stato per caso. La primissima esperienza arrivò grazie all’allora Commissione Curturale (proprio con la R), che io frequentavo per la grandissima voglia di conoscere ed informarmi. Nella recita da loro imbastita mancava spesso l’attore principale e, almeno durante le prove, ero io a reggere la sua parte. Il giorno della recita mi chiamarono inaspettatamente per recitare la commedia visto l’assenza del protagonista. Dal nome che appariva sul manifesto nessuno si immaginava che fossi io: piuttosto pensavano ad un mio omonimo che abitava in paese. Da quella famosa prima volta con gli “sfacciati paesani” – la compagnia di Grassina – non ho mai smesso. Nel ‘72 entrai poi nel Teatro Fiorentino con varie compagnie – tra cui Il Grillo, in cui sono stato fino al 2019.

1964 – Recital con Sergio Forconi alla Casa del Popolo di Grassina. Dal libro “Grassina: viaggio verso casa”






L’esordio teatrale lo hai avuto quindi a Grassina. Ma a quando risale la prima esperienza cinematografica?

La prima esperienza è stata con Oscar Brazzi, fratello del famoso attore Rossano Brazzi che raggiunse la fama anche ad Hollywood, nel film “Giro girotondo…con il sesso è bello il mondo” dove vestivo i panni del postino, e in “Amici Miei”. Dopodiché ho conosciuto Narciso Parigi nel film “il Vangelo secondo San Frediano”, dove lui faceva Dio e io San Pietro. Da lì si sono susseguiti ruoli in film come “Berlinguer ti voglio bene”, “Zitti e Mosca”, “Madonna che silenzio c’è stasera”, “Amami” e tanti altri. A questi si aggiungevano anche le pubblicità per Carosello.

E il Ciclone?

Il Ciclone mi ha fatto conoscere nel mondo, ma in realtà le persone mi ricordano per tanti altri film. Nello spettacolo a volte vengono incollate delle etichette. Ad esempio, dopo la sponsorizzazione della Rotowash, per 10 anni tutti si ricordavano di me come “quello della pubblicità”, anche durante i provini!

Con tutte queste esperienze sei diventato un’icona della Toscana, un uomo che riesce ancora oggi ad unire con i suoi film vecchie e nuove generazioni. Anche di recente hai infatti portato avanti vari progetti…

Si c’è stato “Pinocchio” di Garrone e la serie “The New Pope” di Sorrentino, dove interpreto il protodiacono che fa: “Annuntio vobis gaudium magnum: habemus Papam”! A breve uscirà anche il film con Alessandro Sarti, “Quel genio del mio amico dove interpreto il grande Leonardo da Vinci. Ho girato anche molti cortometraggi, recentemente sono stato premiato come miglior attore non protagonista per “Vecchio mondo”.

https://www.youtube.com/watch?v=NGS5dbqDXr0&t=5shttps://www.youtube.com/watch?v=3X0NZxaeQT4

In tutti questi anni non hai mai pensato di passare dall’altra parte della cinepresa?

No mai. Mi è stato proposto in passato di provare ad insegnare ad altri a recitare, di aprire proprio una scuola. La risposta è stata facile: “cosa insegno agli altri se ho ancora tutto da imparare?

Quindi la recitazione ti è sempre appartenuta, è sempre stata nella tua indole?

La mia scuola è stata il palcoscenico. Io ero un ragazzo di una timidezza esasperante, ma il teatro è una scuola di vita. L’attimo prima di salire sul palco ancora spaventa, ma una volta che sei dentro tutto viene da sé e non puoi farne a meno.

E quindi alla più classica delle domande per un attore…cinema o teatro?

Teatro, senza alcuna esitazione.

Tra palchi e cineprese c’è un attore con il quale non hai lavorato e ti piacerebbe condividere le scene?

Sono tanti, e sono stato fortunato ad averne conosciuti parecchi. Ricordo l’emozione nel recitare assieme a Nino Manfredi. Tra i desideri c’era quello di lavorare con Alberto Sordi, anche se purtroppo non più realizzabile. Col passare degli anni, poi, mi sono accorto che non sono mai riuscito a recitare con Sabrina Ferilli: anche se in alcuni film ci siamo entrambi, non sono mai riuscito a lavorarci fianco a fianco. Ecco, vi ho dato anche il titolo dell’articolo: “Il Forconi sogna la Ferilli!”.

Quali sono i film preferiti di Sergio Forconi?

Io sono un appassionato dei cosiddetti “cappelloni”, i film western. “Un dollaro d’onore” è quello a cui sono più legato. Poi di altro genere, c’è “Lassù qualcuno mi ama” con il pugile Rocky. Sono questi i film che ho visto più volte nella mia vita, quelli che non ho mai smesso di guardare.

Sergio Forconi interpreta Leonardo da Vinci nel film “Quel genio del mio amico”. Prossimamente al cinema!

Siamo giunti quasi alla fine e non possiamo che chiederti del nostro territorio. Più di 60 anni a Grassina: come è cambiato il paese? E le nuove generazioni?

Grassina è cambiata moltissimo. L’ho vista trasformarsi, non solo per la crescita della popolazione, ma anche nel modo di vivere. Ma insomma, è successo qui come dappertutto. Molte volte mi chiedo “quanto abbiamo sbagliato noi, vecchie generazioni?”. Credo che non si possa sempre puntare il dito verso i giovani, molte colpe appartengono anche a noi. Abbiamo forse dato troppo alle nuove generazioni, tutto quello che non ci era stato dato a noi e, questo, si è però rivelato poco: spesso il “troppo” annulla i sentimenti, i rapporti, ed oggi si è perso quel senso di aggregazione che avevamo nel passato.

E sui tuoi 80 anni?

Che dire? Io ho stretto un accordo per 8 libri su di me, uno per decennio. Ci sono ancora 6 libri che devono uscire, quindi io per altri 60 anni ci devo essere. Anche perché non posso perdermi l’inaugurazione della Variante nel 2062, sto già preparando il discorso! Che cosa ci sarà un domani non lo so. Una cosa è certa: non ho mai sopportato chi mi chiede “ma ‘icche ci si sta a fare a ‘i mondo?”. “
Icchè ci si sta a fare? Io e ci sto, ma dimorto bene!”.

Dai Colli Fiorentini ringrazia Sergio, simbolo di una fiorentinità che fa rima con ironia e rappresentante trasversale dei nostri territori: da San Casciano dovè nato a Impruneta dovè stato per anni cantore della Festa dellUva sino a Bagno a Ripoli dove abita ormai dai decenni. E si unisce agli auguri per i suoi 80 anni! Per chi volesse saperne di più sul mitico Forconi, suggeriamo il recente libro “Sergio Forconi. Uno spettacolo d’uomo”, acquistabile online o nelle edicole e librerie di zona.

Foto di Lorenzo Lombardi
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